Stasera è ripartita la
trasmissione televisiva “BOSS IN INCOGNITO”,
un docu-reality che racconta la storia di un BOSS “mascherato” (uno per
puntata) che vestirà i panni del dipendente, lavorando fianco a fianco dei suoi
collaboratori, per poi finire a dichiarargli la propria identità.
Questo reality è solo l’ultimo in
ordine cronologico del filone televisivo dedicato al “mondo del lavoro”. Una
delle prime trasmissioni di social entertainment dedicata al mondo del lavoro è
“IL CONTRATTO” (2011) – un format
originale che, in ciascuna puntata, mette alla prova tre candidati, in
precedenza selezionati dalle aziende coinvolte. Tutte le prove a cui sono sottoposti
i candidati, servono a delinearne caratteristiche personali e lavorative; le
prove terminano con il colloquio finale per la scelta del profilo più idoneo a
cui far firmare un contratto a tempo indeterminato.
Non ultima e forse più famosa è “THE APPRENTICE ITALIA” con
Flavio Briatore. Trasmissione televisiva in più puntate in cui gli aspiranti
“apprendisti”, suddivisi in due squadre, devono dimostrarsi reattivi e pronti
alle varie sfide a cui saranno sottoposti, per sostenere di fatto il colloquio
di lavoro più lungo e difficile mai pensato! Oltre alla poliedricità del noto
imprenditore, la notorietà del programma risiede anche nel “premio” finale, che
consiste in un contratto a 6 cifre!!!
MA COME LA TELEVISIONE AI
GIORNI D’OGGI PARLA DI LAVORO??
Purtroppo ad oggi, la TELEVISIONE
non è ancora riuscita a trovare la formula e/o linguaggio giusto per parlare di
“lavoro” – a parte i reali o presunti opinionisti e servizi creati ad hoc – i
programmi televisivi sopra citati non sono mai decollati del tutto!
Il tentativo di trasformare in un
talent la ricerca di un lavoro è di fatto accattivante, specialmente in un
periodo di crisi come quello attuale, ma il pubblico non la pensa così…
preferisce guardare la TV come mezzo di svago per evadere dalla realtà e magari
“sognare” un mondo dove la disoccupazione non esiste.
Inoltre, il ritmo di questi
programmi quasi soporifero ed il linguaggio un po’ articolato, rendono tutto il
contesto irreale, come se tutto fosse costruito ad-hoc. La scelta dello stesso
format televisivo non è chiara e ben delineata: un po’ social entertainment, un
po’ docu-fiction ed un po’ talent social show insomma…un caos!
Ancora nessuna concreta soluzione
è stata offerta al pubblico e nessun reale consiglio percepito, diciamo che trasmissioni
come “X-JOB FACTOR” non hanno senso… sul mondo del lavoro non si scherza!
A voi le riflessioni del caso!
Il lavoro allontana tre grandi mali: la noia, il vizio ed il bisogno
(Voltaire)
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