Riforma del Lavoro: Jobs Act


Venerdì 20 febbraio 2015, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera definitivo ai due decreti attuativi del JOBS ACT sul contratto a tutele crescenti (dal 1° marzo si potrà assumere con le nuove norme) e sulla nuova Aspi, che nello specifico prevedono le seguenti novità:

1. Contratto di lavoro a tutele crescenti e licenziamenti collettivi > prevede l'applicazione da subito del contratto a tutele crescenti ai lavoratori assunti a tempo indeterminato ed in caso di licenziamento illegittimo, un’indennità monetaria crescente, in base all’anzianità di servizio (con un tetto a 24 mensilità).
2. Riordino normativa in materia di ammortizzatori sociali > novità in caso di inoccupazione involontaria e per la ricollocazione dei lavoratori disoccupati con l’introduzione della: NASPI (Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego) che va a sostituire l’ASPI introdotta nel 2012 con la riforma Fornero), dell’ASDI (Assegno di disoccupazione riconosciuto a chi non ha trovato impiego e la NASPI è scaduta) e della Dis-Col (Indennità di disoccupazione per i collaboratori)

Sempre in questa giornata, il Consiglio dei Ministri ha dato anche l’ok preliminare al decreto legislativo su: 
1. Riordino e semplificazione tipologie contrattuali + revisione disciplina delle “mansioni” > eliminazione dei contratti a progetto a partire dal 2016 (in seguito potranno essere ancora stipulati solo con l'avvallo dei sindacati) e conferma delle seguenti tipologie contrattuali: Contratto di somministrazione / Contratto a chiamata / Lavoro accessorio (voucher) / Apprendistato / Part-time. Viene anche introdotta la “flessibilità della mansione”: le imprese, in via unilaterale, potranno variare le mansioni di un lavoratore in tutti i casi di «modifica degli assetti organizzativi», ossia per ragioni tecniche-produttive oggettive in caso di riorganizzazione o ristrutturazione aziendale.
2. Nuove disposizioni in materia di conciliazione vita-lavoro > “tutela della maternità”, in primis le novità previste dal decreto sono: estensione dai tre ai sei anni del bambino il diritto ad usufruire del congedo parentale retribuito al 30%, mentre i permessi non pagati potranno essere richiesti fino ai 12 anni (oggi la norma prevede un limite a otto anni). In questo contesto vengono equiparati figli adottivi a quelli naturali. Sarà inoltre possibile optare per il part-time al posto del congedo di maternità.

I GRANDI CAMBIAMENTI NEL DETTAGLIO:
    Simulazione Tutele Crescenti
  • Contratto a tutele crescenti - Tutti i nuovi dipendenti di un'azienda saranno assunti con il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, "tutele" che cresceranno in relazione all'anzianità di servizio (vedere tabella).
  • Articolo 18 – Per i nuovi assunti con il contratto a tutele crescenti la regola, in caso di licenziamento illegittimo, sarà l'indennizzo monetario crescente, in base all'anzianità di servizio. Il reintegro nel posto di lavoro (la tutela reale) resterà soltanto per i licenziamenti nulli, discriminatori e in una fattispecie limitata di licenziamento disciplinare: quando il fatto materiale contestato è insussistente, l’obiettivo è quello di ridurre al minimo la discrezionalità dei giudici.
  • Riforma Aspi - La NASPI avrà una durata di due anni al termine dei quali sarà possibile avere una proroga al sostegno: entrerà in vigore dal 1°maggio, non potrà superare i 1.300 euro al mese e verrà ridotta del 3% al mese dopo i primi quattro. Per quest'anno verrà introdotta anche l'ASDI, l'assegno di disoccupazione che verrà riconosciuto a chi, scaduta la NASPI, non ha trovato ancora impiego e si trova in condizioni di particolare necessità. La durata dell'assegno, che sarà pari al 75% dell'indennità NASPI, è di 6 mesi e verrà erogato fino ad esaurimento dei 300 milioni del fondo specificamente costituito.
  • Mansioni flessibili – facilità per il datore di lavoro di far passare un lavoratore da una mansione all'altra in caso di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale. Il “demansionamento” sarà possibile fino a uno scatto in meno ma mantenendo lo stipendio acquisito. Al dipendente verranno meno, però, le indennità previste per la mansione svolta in precedenza.
  • Riforma Cassa Integrazione Guadagni (CIG) – Alle aziende sarà impossibile autorizzare la CIG in caso di cessazione «definitiva» di attività aziendale. Verranno rivisti i nuovi limiti di durata sia per la cassa integrazione ordinaria (che ora è di due anni) che per quella straordinaria (che è di quattro).
  • Tutela della maternità - Sarà estesa anche alle lavoratrici prive di contratto a tempo indeterminato, sarà fatto attraverso contratti di solidarietà "attivi" che dovrebbero permettere a tutti di conciliare meglio i tempi di lavoro e di vita.
  • Agenzia per l'occupazione - Costituzione di un'agenzia nazionale per il lavoro per favorire l’incontro tra domanda ed offerta, razionalizzare gli enti e rafforzare le politiche attive per il lavoro.
Molte sono le critiche e le obiezioni sulla riforma del lavoro, ma anche molti i consensi… ieri l’OCSE ha promosso l’operato di Renzi, in quanto, secondo l’organismo europeo grazie ai nuovi decreti "il PIL potrebbe crescere del 6% in 10 anni".

Detto questo, come vi avevo anticipato nell'articolo "2015 - L'anno che verrà", non ci resta che aspettare e vedere ciò che accadrà! Buona lettura…

Lasciamo che il futuro dica la verità, e giudichiamo ciascuno secondo le proprie opere e obiettivi.
(Nikola Tesla)

Posta un commento